Cambiamenti climatici, caratterizzati da caldo anomalo alternato a precipitazioni improvvise, a cui si associano gli aumenti dei costi della materia prima, dovuti al particolare momento storico, espongono una cultura millenaria come l’olivo a nuove minacce e rischi, a cui occorre rispondere adottando opportune strategie di contrasto o mitigazione. Per affrontare al meglio le sfide che il settore olivicolo ha di fronte, serve una prospettiva nuova, in grado di individuare ed attuare forme innovative di interventi lungo tutta la filiera olivicola, dal campo alla trasformazione. Nell’ambito della manifestazione Prim’Olio 2023, giunta alla sua 23° edizione, organizzata in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili, si discuterà dei temi di più stretta attualità per contrastare il cambiamento climatico. Di come la biodiversità varietale rappresenti un punto di forza della nostra olivicoltura. Una variabilità genetica alla quale attingere, nella quale è possibile riscoprire e valorizzare varietà resilienti su cui basare la progettazione dei nuovi impianti. Così come nella gestione di tali impianti, nuovi e più funzionali approcci debbano essere sperimentati. Di come, contando sulle nuove tecnologie, sempre più funzionali ed intelligenti, o semplicemente smart, è possibile guidare gli agricoltori a prendere decisioni basate su evidenze, inclusa la salute delle piante, la maturazione delle olive o il monitoraggio continuo dello stato idrico delle piante, per l’ottimizzazione dell’irrigazione anche in deficit. Ed infine di come l’innovazione applicata ai processi estrattivi, abbia un impatto positivo sulle proprietà salutistiche e sensoriali degli olii extravergini. Un appuntamento incentrato su quanto sia oggi a disposizione dei principali attori della filiera per assicurare loro una gestione ottimale delle produzioni olivicole.
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Raccolta dei riassunti