Dal 1753 al 1767 le adunanze dei Georgofili si svolsero in vari luoghi, tra i quali la Biblioteca Magliabechiana.
Dal 1767 furono assegnate all’Accademia, per disposizione del Granduca Pietro Leopoldo, alcune stanze in Palazzo Vecchio, tra cui la Sala dei Leoni. Qui rimase fino al 1802, anno in cui fu assegnata ai Georgofili una sede in via Ricasoli. Ampliata a più riprese questa è rimasta all’Accademia per più di un secolo. Dal 1932 ha sede nell’antica Torre de’ Pulci, con ingresso dal Loggiato degli Uffizi Corti.
Nel 1944 fu danneggiata dalle esplosioni mirate a demolire le costruzioni intorno a Ponte Vecchio. I restauri furono realizzati dal Genio civile.
La disastrosa alluvione del 4 novembre 1966 provocò ingenti danni a tutto il patrimonio, ma fu soprattutto la biblioteca, con i suoi volumi antichi, a rimanere colpita. L’impegno dell’allora Presidente Gasparini, che si avvalse dell’aiuto di numerosi benemeriti “Angeli del fango”, soprattutto studenti, consentì di riprendere presto la piena attività.
Nel 1985 la sede fu allargata in corrispondenza dell’ingresso principale, per una più razionale sistemazione della Biblioteca.
Il 27 maggio 1993, un’auto-bomba di grande potenza, posta di fronte all’ingresso secondario dell’Accademia in via dei Georgofili, fece tremare tutta Firenze. Cinque morti, molti feriti, gravi danni agli edifici e al patrimonio artistico e librario furono gli effetti dell’atto dinamitardo, ampiamente registrati nelle cronache di tutto il mondo. Il lavoro di restauro e ricostruzione, a cura del Provveditorato alle Opere Pubbliche e della Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici delle province di Firenze, Prato e Pistoia, è durato quasi tre anni, sotto la guida del Presidente Scaramuzzi. L’11 marzo 1996 sono terminati i complessi e delicati lavori di restauro della Torre de’ Pulci, dei libri più antichi, dei documenti, delle opere d’arte e degli arredi recuperati tra le macerie.
L’atto dinamitardo mise in luce l’esistenza di un pozzo medievale e di una pregevole scala di collegamento tra l’ingresso dell’Accademia e un ampio ammezzato degli Uffizi da tempo in disuso. Tale ammezzato fu quindi concesso in uso ai Georgofili anche per compensare la perdita dei locali di un’altana distrutta, che la Sovrintendenza non ritenne opportuno ricostruire.
Collegando l’acquisito ammezzato direttamente con l’ultimo piano della Torre de’ Pulci e, attraverso la riscoperta scalinata, con l’ingresso principale, si è potuto razionalizzare la distribuzione degli uffici e quindi agevolare l’attività dei collaboratori e degli studiosi visitatori. I lavori di restauro della Torre de’ Pulci hanno visto la collaborazione della Soprintendenza ai beni artistici e storici, di Francesco Gurrieri e del Provveditorato Regionale alle opere pubbliche.
Nel 1997 l’Amministrazione Comunale fiorentina ha concesso in locazione agevolata all’Accademia alcuni locali in piazza Alberighi, poco distante da piazza della Signoria, allo scopo di potervi realizzare una “dipendenza” nella quale accogliere il nuovo materiale che continuamente arricchisce Biblioteca ed Archivio. Si tratta di una struttura industriale, sostenuta da importanti intelaiature a vista di travi, longarine e montanti in ferro completi di argano, facente parte di un complesso edilizio costruito ai primi del Novecento. La realizzazione della “dipendenza” ha consentito (grazie ad un apposito contributo finanziario dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze) di ripristinare e valorizzare un fabbricato storico meritevole di essere conservato, rimasto vuoto e in degrado per decenni nel pieno centro di Firenze, così come era già avvenuto nel 1932 per la Torre de’ Pulci.