Il PREMIO INTERNAZIONALE SOLDERA CASE BASSE PER GIOVANI RICERCATORI intende sostenere i giovani ricercatori di tutto il mondo che dedichino studi al settore vitivinicolo in senso lato. Il Premio desidera attirare l’attenzione degli studiosi al fine di stimolare la ricerca e il miglioramento continuo su vari temi quali ad esempio la viticoltura, le tecnologie enologiche, le caratteristiche chimico-fisiche, le scienze sensoriali, come anche argomenti legati all’efficienza gestionale, alla competizione commerciale, alla logistica, alla comunicazione e così via.
Regolamento Edizione 2023
2023 Award regulations
Giudizio della Commissione - Edizione 2023
- Sezione Marketing Viticolo e Supply Chain:
Nominativo vincitore: Giovanna Piracci
Titolo contributo: “Wine consumers' demand for social sustainability labeling: Evidence for the fair labor claim”.
Valutazione: Gli autori confermano che produrre e commercializzare vino con etichette che affrontano gli aspetti ambientali è una strategia redditizia per le aziende, nonché uno strumento promettente per promuovere modelli di produzione più sostenibili. Inoltre, la ricerca specificamente condotta, ha fornito la prova che anche i consumatori attribuiscono un'importanza significativa alla descrizione di caratteristiche socialmente rilevanti del prodotto. Nello specifico, si è rilevato l'effetto positivo della presenza di un’etichetta che chiarisce le condizioni di lavoro. Nel complesso, i risultati suggeriscono che la dimensione sociale è tenuta in rilevante considerazione dai consumatori di vino; quindi si prevede che i produttori di vino inseriscano in etichetta le condizioni di lavoro della manodopera ai fini di aumentare la domanda del loro prodotto. Uno dei motivi dello sfruttamento dei lavoratori del settore agroalimentare è costituito dalla pressione esercitata dai settori oligopolistici a monte e a valle degli agricoltori. Il loro potere di mercato determina una distribuzione iniqua di rischi, costi e profitti lungo la filiera. Ciò impone agli agricoltori di adottare una riduzione dei prezzi. Pertanto, per mitigare il problema, i rivenditori dovrebbero trasferire il premio associato alla certificazione del lavoro equo, ai produttori, con il fine di alleviare il problema della pressione sui costi. Infine, si è effettuata la ricerca sul Chianti Classico DOCG perché è la denominazione d'origine più commercializzata nella grande distribuzione italiana, ma le conclusioni possono essere estese alla fascia di mercato medio-alta vini di buon prezzo, anche se non generalizzabili all’intera offerta vinicola. Ulteriori studi dovrebbero affrontare l’applicabilità dei risultati ottenuti ad altri vini e in varie occasioni di acquisto.
- Sezione Viticoltura:
Nominativo
vincitore: Sabrina Voce
Titolo contributo: “Characterization of
Non-Saccharomyces Yeast Strains Isolated from Grape Juice and Pomace:
Production of Polysaccharides and Antioxidant Molecules after Growth and
Autolysis”
Valutazione: La studio presentato è pubblicato sulla rivista Fermentation. La rivista presenta IF 3.7 ed è classificata Q2. Lo studio presenta due citazioni nella banca dati Scopus e si poneva l'obiettivo di verificare l’impatto di lieviti non-saccharomyces (NSY) quali importanti componenti del microbiota del mosto e del vino. La ricerca ha pertanto cercato di chiarire alcuni aspetti legati al loro contributo sulla qualità del vino durante l'affinamento sui lieviti (AOL). Nello studio presentato, venti ceppi di lieviti (13 NSY e 7 Saccharomyces) sono stati isolati da mosto e vinaccia e identificati mediante caratterizzazione morfologica e genetica. La produzione di biomassa, la crescita cellulare e il rilascio di molecole solubili (polisaccaridi, aminoacidi, composti tiolici e glutatione) sono stati valutati dopo la crescita e dopo l'autolisi indotta dall'aggiunta di β-glucanasi. I risultati hanno mostrato delle differenze tra i ceppi con Hanseniaspora spp. che ha mostrato la maggiore produzione di polisaccaridi, molecole antiossidanti, e produzione di biomassa paragonabili ai ceppi commerciali di S. cerevisiae e Torulaspora delbrueckii usati come riferimento. L'attitudine di alcuni NSY a rilasciare antiossidanti e polisaccaridi è una caratteristica interessante per la gestione dell’AOL attraverso sia fermentazioni sequenziali che miste o per la produzione di lieviti inattivi per le fasi di vinificazione. In generale, lo studio si caratterizza per una notevole originalità e rigore metodologico ed i risultati di sicuro interesse per il settore enologico.
- Sezione Enologia:
Nominativo vincitore: Luisa
Leolini
Titolo contributo: “Use of remote sensing‑derived
fPAR data in a grapevine simulation model for estimating vine biomass
accumulation and yield variability at sub‑field level”.
Valutazione: Lo studio mette in luce l'importanza dell'utilizzo di tecnologie specifiche della viticoltura di precisione per valutare la crescita delle piante e la loro capacità produttiva in vigneti caratterizzati da diversi livelli di vigore, considerando quindi la “reale” variabilità presente all'interno dei vigneti. Gli Autori suggeriscono, inoltre, la possibilità di estendere questa metodologia su una scala territoriale più ampia. L'impiego del remote sensing ha consentito di ottenere in modo accurato i dati relativi all'Indice di Area Fogliare (LAI) e di effettuare una stima precisa dell'fPAR (Frazione di Assorbimento di Radiazione Fotosinteticamente Attiva), permettendo quindi di calcolare l'accumulo di biomassa e la capacità produttiva delle viti. L'approccio metodologico proposto fornisce un significativo contributo alla comprensione delle dinamiche di crescita e della capacità produttiva delle viti con diversi livelli di vigore e viene indicato come modello che, integrato con altri input, può essere utilizzato come sistema di supporto alle decisioni (SSD).