La crioconservazione per lo sviluppo della lotta biologica
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giovedì 14 settembre 2006
Lettura - ore 16.00
Lettura di Pio Federico Roversi e Tiziana Irdani, dell'Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria del Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura.
Il settore della difesa fitosanitaria è uno degli ambiti in cui si misura la capacità del mondo della ricerca di tutelare la sostenibilità economica delle produzioni agricole assicurando nel contempo qualità e sicurezza degli alimenti e rispetto delle risorse naturali.
In questo quadro le strategie di protezione delle colture basate sull’impiego di antagonisti naturali degli organismi nocivi costituiscono anche in Italia, fin dai tempi della più che lusinghiera campagna di lotta alla Cocciniglia del Gelso, terreno suscettibile di nuove e innovative soluzioni.
Un difficile ostacolo è costituito dalla necessità di mantenere allevamenti di biotipi adattati a differenti condizioni ambientali. Le problematiche connesse alla riproduzione per un elevato numero di generazioni successive sono infatti note da tempo in relazione alla perdita di vigore dei ceppi. Il ricorso a questa lotta risulta inoltre ostacolato anche dalla necessità di effettuare la moltiplicazione massale e la distribuzione in campo degli organismi utili in perfetta coincidenza con i periodi d’impiego.
Le possibilità di costituire banche genetiche e produrre grandi quantità di nematodi e artropodi utili, stoccandoli a temperature ultrabasse per tempi medio-lunghi, consentirebbe di ovviare ai problemi sopraesposti.