Accademia dei Georgofili, Sezione Sud Est
Convegno
Nel Salento l'attività agricola è stata sempre fondamentale sia dal punto di vista economico per la produzione di beni alimentari, che dal punto di vista ambientale per il suo contributo a disegnare il paesaggio, proteggere l'ecosistema e conservarne la biodiversità. In questi ultimi anni la devastazione prodotta sul nostro territorio con il diffondersi del batterio Xylella fastidiosa ha di fatto sconvolto tale sistema plurisecolare, distruggendo in particolar modo l'olivicoltura. Diviene fondamentale, quindi, sensibilizzare le Istituzioni, i produttori agricoli, le loro Organizzazioni e la cittadinanza in generale al fine di predisporre un piano di ricostruzione del territorio che coinvolga l'agricoltura e tutte le altre attività economiche (turismo, artigianato, commercio, piccola e media industria, servizi). Nel piano è indispensabile definire uno specifico progetto per il rilancio dell'olivicoltura salentina attraverso il recupero e la razionalizzazione degli oliveti tradizionali, la realizzazione di nuovi impianti con l'impiego di cultivar resistenti/tolleranti al batterio Xylella fastidiosa e l'introduzione di nuovi sistemi produttivi. A tal proposito non è sufficiente indicare cultivar di olivo resistenti ad una specifica malattia (nel nostro caso Xylella), ma è necessario che le cultivar siano in possesso di caratteristiche agronomiche, biologiche e tecnologiche tali da tutelare il territorio da possibili future problematiche agro-ambientali. In tale ottica ed anche al fine di sostenere un'agricoltura che dia valore aggiunto alla produzione e al territorio, risulta necessario che l'olivicoltura salentina sappia coniugare l'innovazione tecnologica con le specificità paesaggistiche e con le esigenze ambientali, prevedendo inoltre la diversificazione colturale e l'utilizzo delle aree marginali e dei piccoli appezzamenti per la forestazione e la rinaturalizzazione. L’autorevole presenza del Professore Angelo Frascarelli e di altri esperti del settore, contribuirà senz’altro ad indirizzare al meglio le scelte che i produttori agricoli dovranno necessariamente adottare per la ricostruzione della nostra olivicoltura.
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