Incontro
Secondo i dati FAO nel 2050 la popolazione sul nostro pianeta arriverà a raggiungere il numero di circa 9,8 miliardi (attualmente 7,6 miliardi, aumento del 23%). Questa enorme espansione della popolazione mondiale unita all'aumento della richiesta di fonti di proteine animali, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, richiede un notevole sforzo dal punto di vista produttivo e zootecnico. Tali aumenti di produzione con conseguente crescita di sfruttamento del suolo e di acqua, e con inevitabile produzione di inquinanti, comporterebbero un aggravio della già delicata situazione ambientale. Come sarà possibile, quindi, far fronte a questa crescente richiesta? Una risposta concreta potrebbe trovarsi nell’entomofagia. L’introduzione degli insetti nell’alimentazione umana, nonché il loro utilizzo nella produzione di mangimi, potrebbe rappresentare una valida soluzione ai problemi che si paventano per un prossimo futuro, presentando numerosi vantaggi per l’ambiente, ma anche per la salute e per il miglioramento della condizione sociale e dei mezzi di sussistenza di varie popolazioni. Infatti, essendo altamente nutritivi rappresentano un’interessante fonte alimentare, considerati in particolare come potenziali sostituti della carne, la cui produzione non può competere con quella degli insetti per quanto riguarda lo sfruttamento del suolo, i costi del sistema di allevamento, lo smaltimento dei reflui e il conseguente forte impatto ambientale dovuto alla produzione dei gas serra. L'intervento si focalizzerà anche sul loro imminente arrivo sulle nostre tavole e sulle notevoli potenzialità che questa pratica può avere.
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