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Pane, pasta, prodotti da forno, snacks e prodotti dolciari, assorbono la produzione cerealicola nazionale, vengono prodotti sia a livello artigianale che industriale e vengono consumati giornalmente dalla popolazione italiana per la quale rappresentano, come nel caso della pasta, anche una identità culturale. La pasta viene anche esportata in tutto il mondo. Alcuni di questi prodotti hanno dei riconoscimenti (denominazioni di origine) a livello europeo e vengono considerati eccellenze alimentari. Negli ultimi anni, ed anche recentemente, i consumatori hanno cominciato a ricevere informazioni, attraverso trasmissioni televisive sui canali nazionali, trasmissioni radiofoniche e riviste, che hanno suscitato dubbi sulla genuinità di questi prodotti e sull’opportunità del loro consumo in una dieta sana ed equilibrata avanzando anche ipotesi di rischi per la salute. Argomenti come glifosato, micotossine, molecole glicate (furosina), acrilammide, frumenti antichi contrapposti ai frumenti moderni, macinazione a pietra verso macinazione a cilindri compaiono sui media associati agli alimenti a base di cereali e creano allarmismo nella popolazione e nell’industria alimentare italiana. Ma, al di là delle “fake news” vere e proprie, qual è lo stato dell’arte della ricerca scientifica sugli argomenti suddetti e come possiamo sgombrare il campo da eventuali falsità o cattive interpretazioni di dati? Il workshop vuole contribuire ad un serio dibattito scientifico sulle tematiche precedentemente menzionate attraverso il coinvolgimento di colleghi esperti e avvalendosi della collaborazione dell’Associazione Italiana di Scienza e Tecnologia dei Cereali. Tale associazione, fondata nel 1995, annovera tra i suoi associati ricercatori e studiosi di cereali e derivati ed ha intrapreso un percorso di contrasto alle fake news e di diffusione della conoscenza scientifica supportata da solide evidenze.
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